![]() |
|
![]() |
![]() sentinella stava un Gallo maestro in furberia, allor che, con un far da monachella, una Volpe gli disse: - O sai, mio caro? Noi siamo in pace adesso, è venuta la pace universale. Scendi dunque a ricevere l'amplesso, in fretta vieni giù. Perché devo recar questa novella in cento luoghi e più. Or liberi voi siete d'andar senza paura ove volete, e noi sarem per voi buone sorelle. Sian fuochi ed allegrezze e buon umore: to', scendi il bacio a prender dell'amore. - Amica, - a lei così tosto rispose l'altro matricolato, - davver che mi commuovon queste cose, e proprio te ne son molto obbligato. Ma questo amplesso voglio che si faccia in modo più solenne e più giulivo mettendo a parte anche quel can da caccia, che vien correndo a noi e porta certo il ramoscel d'olivo. Mentre egli arriva, io scendo dalla pianta, così la pace sembrerà più santa. - Salùtalo! - soggiunse la beghina, - ho troppa fretta e la mia strada è lunga: a rivederci, a caso, domattina -. E via per la campagna colle pive nel sacco in fretta e in furia leva le calcagna. A tal vista sorrise il vecchio Gallo, e cantò quella celebre sentenza: che a farla ai furbi è doppia l'indulgenza. |
||
![]() |
![]() |